Plastica Stop
La risoluzione del problema passa attraverso varie mosse; dall’applicazione della direttiva europea ai nostri comportament
PRIMO PASSO
Con la direttiva SUP che coinvolge anche gelaterie e pasticcerie si inizia a limitare il consumo di prodotti in plastica usa e getta
l’inquinamento causato dalla plastica crea gravi problemi all’habitat di fauna e flora
Posate, piatti, cannucce in plastica monouso sono ormai banditi nel nostro Paese. Il 14 gennaio è entrato in vigore il decreto legislativo 196/21 che ha recepito la direttiva della UE 2019/904 sulla “riduzione dell’incidenza di determinati prodotti in plastica sull’ambiente”, ovvero la Direttiva Sup (Single Use Plastic). Dopo diversi rinvii ha trovato applicazione il provvedimento contro l’inquinamento da plastica vietando l’uso di prodotti non biodegradabili e non compostabili.
Gelaterie, bar, pasticcerie sono quindi obbligati ad adeguarsi alla normativa.
Gli oggetti coinvolti nella direttiva, oltre a posate, piatti e cannucce, sono, infatti, agitatori per bevande, tazze e contenitori per alimenti e per bevande in polistirene espanso, nonché aste per palloncini e bastoncini cotonati. Il divieto vale non solo per la commercializzazione di questi prodotti nei supermercati e nei negozi, ma anche per l’impiego nella gastronomia e nella ristorazione d’asporto.
Rispetto al divieto europeo la legge italiana fa eccezione per gli articoli con rivestimento in plastica con un peso inferiore al dieci per cento rispetto al peso totale del prodotto e per gli articoli biodegradabili e compostabili realizzati con materia prima rinnovabile uguale o superiore al quaranta per cento.
Dal primo gennaio 2024 la percentuale passerà al sessanta per cento. Queste eccezioni, oggetto di critiche, rischiano di causare una procedura di infrazione da parte della Commissione UE perché prese senza attenersi alle Linee Guida di orientamento per l’applicazione della Direttiva Sup.
E’ consentito smaltire le scorte dei prodotti acquistati prima del 14 gennaio 2022
Il provvedimento contempla sanzioni amministrative pecuniarie, da 2.500 a 25.000 euro, per l’immissione sul mercato o la messa a disposizione di prodotti che violano la norma. È, però, possibile esaurire le scorte a magazzino a condizione di provare che l’introduzione sia avvenuta prima del 14 gennaio. Inoltre, il decreto prevede un credito di imposta del valore totale di 3 milioni di euro annui, da usufruire nel periodo che va dal 2022 al 2024, a sostegno delle aziende che impiegavano prodotti in plastica usa e getta per favorire l’uso di alternative.
dal 14 gennaio vietato l’uso di prodotti non biodegradabili e non compostabili
RIDURRE I DANNI
La Direttiva Sup ha l’obiettivo di ridurre l’impatto della plastica sull’ambiente, in particolare quello marino, e di favorire un’economia circolare. Secondo il Wwf ogni anno si producono 450 milioni di tonnellate di plastica e 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici finiscono negli oceani minacciando 700 specie animali. Il processo di degradazione della plastica è lungo centinaia di anni e passa per diversi stati e dimensioni. Le microplastiche, ossia frammenti del diametro compreso fra i 330 micrometri e i 5 millimetri, rappresentano una delle minacce più gravi per la salute dell’ambiente e dell’uomo.