Il bar del futuro: fusione tra cultura e design
Al via il progetto tra Istituto Espresso Italiano (IEI) e la Scuola del Design del Politecnico di Milano che avrà l’obiettivo di realizzare soluzioni che esaltino la professionalità del barista e il design dei bar italiani
L’Istituto Espresso Italiano (IEI) lavorerà con la Scuola del Design del Politecnico di Milano nell’esplorazione del bar del futuro. Inizierà infatti la settimana prossima il workshop in collaborazione tra le due istituzioni che coinvolgerà gli studenti dell’Ateneo nella ricerca di soluzioni di design che esaltino la figura del barista e della caffetteria e che stimolino la diffusione della cultura del caffè presso il cliente.
Per gli studenti sarà un modo di confrontarsi finalmente con brief concreti e progettare per un vero committente. Normalmente gli esiti sono sempre molto stimolanti perché in una sola settimana si riescono a intravedere nuove visioni, scenari e idee di prodotto condividendo una grande intensità, generosità ed entusiasmo.
«Mai come oggi è importante immaginare il bar del futuro, un luogo che deve coniugare il piacere del caffè con il gusto per la scoperta del suo mondo da parte del cliente – ha affermato Luigi Morello, presidente IEI – La collaborazione con la Scuola di Design del Politecnico di Milano è la conseguenza naturale: significa porre la creatività dei designer del futuro specialmente al servizio dei giovani consumatori e giovani baristi a cui è affidato l’avvenire del nostro settore».
«Credo sia una grande opportunità quella di far collaborare giovani menti creative e le istituzioni. Da un lato lo scambio di idee e di visioni tra generazioni completamente diverse, manager e studenti, chiarisce alle istituzioni la mentalità e le esigenze di un pubblico che sarà quello del prossimo futuro – ha dichiarato Raffaella Mangiarotti, architetto e designer, professore alla Scuola del Design del Politecnico di Milano – Dall’altro è anche un modo di ripensare a se stessi in modo critico, uscire dalla solita routine che ci fa rincorrere i piccoli problemi di tutti i giorni e avere lo spazio e il tempo per ripensare a cose più grandi e più importanti, ossia che forma avrà il nostro futuro».