Sperpero monitorato
Per la terza volta è stato presentato Il rapporto globale fra cibo e spreco
Il 29 settembre scorso si è celebrata la quarta Giornata mondiale di consapevolezza degli sprechi e delle perdite alimentari, proclamata nel 2019 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Per l’occasione è stato presentato il 2023 Cross Country Report Food & Waste around the World a cura di Waste Watcher, International Observatory on Food & Sustainability, e promosso dalla campagna Spreco Zero. Ideato e diretto dal professor Andrea Segrè, l’Osservatorio si propone di studiare le cause sociali e comportamentali dello spreco nel mondo.
La ricerca ha coinvolto otto Paesi: Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Olanda, Stati Uniti, Italia e Azerbaijan. Sono state confrontate le abitudini di acquisto, gestione e fruizione del cibo con approfondimenti sullo spreco alimentare domestico, sul ruolo degli imballaggi e delle etichette fronte pacco. Il dato che emerge è
che in questi Paesi si abbassa sistematicamente lo spreco alimentare che viene identificato come spreco di denaro in famiglia.
In Italia lo spreco alimentare è sceso del 25 per cento, ma non siamo i più virtuosi. Negli Usa è diminuito del 35 per cento e in Europa sono Spagna e Francia le nazioni più attente. In miglioramento la Germania (43 per cento di sprechi) e il Regno Unito. Quest’anno è entrata nella rilevazione anche l’Azerbaijan, per ora la nazione meno sensibile all’emergenza. Dal punto di vista del tipo di cibo, è la frutta fresca l’alimento più sprecato del pianeta, a cominciare da Italia (33 per cento) e Spagna (40 per cento), lo stesso dicasi anche negli altri Paesi, fatta eccezione per l’Azerbaijan dove si sprecano soprattutto cibi pronti.
Il fondatore
Andrea Segrè, economista e fondatore campagna Spreco Zero, direttore scientifico Osservatorio Waste Watcher International ha dichiarato che “per la prima volta abbiamo rilevato una massiccia riduzione dello spreco domestico a livello globale”.
MILLE INTERVISTE
PER CIASCUN PAESE
IL CAMPIONE STATISTICO,
CINQUECENTO PER L’AZERBAIJAN
Il secondo alimento più gettato sono le insalate in Italia, Francia, Regno Unito e Usa; la verdura in genere in Olanda; cipolle, aglio e tuberi in Francia, Spagna e Azerbaijan. In Germania capita di buttare in pattumiera grandi quantità di affettati e pane confezionato, in Spagna pane fresco, in Azerbaijan la carne rossa. I cittadini più preoccupati a livello internazionale sono gli statunitensi per l’impatto economico che lo spreco di cibo comporta.
Misure intraprese
I cittadini di Italia e Spagna scelgono di prevenire lo spreco acquistando con maggiore frequenza i prodotti freschi; per la Germania, il Regno Unito e gli Stati Uniti la lista della spesa resta invece il riferimento primario. Inoltre l’86 per cento degli italiani consuma tutto quello che ha preparato per prevenire lo spreco del cibo a casa.
TRA LE MISURE PUBBLICHE
CHE GLI INTERVISTATI
RITENGONO UTILI E SICURAMENTE
L’EDUCAZIONE NELLE SCUOLE
Una app singolare è stata ideata e sviluppata dall’Osservatorio Waste Watcher, lo Sprecometro, una piattaforma di aggregazione che permette di tenere monitorata la dispersione alimentare da parte di cittadini,
famiglie, gruppi di amici e colleghi. Scaricabile e utilizzabile gratuitamente, l’app valuta anche l’impatto economico (in euro) e ambientale (in CO2 e H2O) dello spreco, misurato in grammi, che si verifica nelle case,
nelle aziende e nelle scuole. L’app contiene un diario attraverso il quale l’utente può valutare i progressi avvenuti nel tempo e fissare obiettivi di riduzione.
L’APP SPRECOMETRO
E UNA PIATTAFORMA
DI AGGREGAZIONE CHE PERMETTE
DI TENERE MONITORATA
LA DISPERSIONE ALIMENTARE
Lavoro di gruppo
Ideata per la direzione scientifica dell’agroeconomista Andrea Segrè, l’app nasce grazie al lavoro congiunto del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna e di Last Minute Market, impresa sociale spin off accademico di Alma Mater.
Il lancio è avvenuto il 31 gennaio 2023 e sono stati stilati i risultati dei primi otto mesi. Allo Sprecometro hanno aderito più di diecimila cittadini. Il valore del cibo registrato come spreco dall’app si aggira sui 96mila euro; l’impatto ambientale è stato calcolato equivalente a oltre 44mila chilogrammi di CO2 e 3186 metri cubi di acqua.