Cresce Ciocomiti e cerca nuovi partner
I mesi di chiusure da pandemia e la crisi internazionale non hanno fermato la crescita di Ciocomiti, l’azienda di Malè (Trento), che in pochi anni si è affermata nel mercato del cioccolato di alta qualità. Nel 2021 l’azienda ha fatto segnare un aumento di fatturato del 77% su anno precedente. L’incremento delle vendite ha trascinato la crescita dell’azienda che nel 2021 ha quasi raddoppiato il numero di dipendenti, passando da 16 a 28 addetti. Solo nel 2018 la forza lavoro era di 4 persone.
“Il nostro obiettivo – continua il Ceo Fedrizzi – è di arrivare ad un modello di industria 4.0, basata sulla qualità e sullo sviluppo dei nostri prodotti, la sostenibilità del modello di business e l’investimento sul capitale umano, autentica risorsa di Ciocomiti. Nel 2021 sono entrate in azienda delle figure nuove, altamente qualificate, quali ingegneri specializzati nella robotica e nella meccatronica, designer e quality manager”.
La novità dei prossimi mesi sarà l’estensione della rete di punti vendita sul territorio.
“Proprio in queste settimane – rivela Matteo Fedrizzi – abbiamo avviato la ricerca di partner che entro il 2023 ci dovranno consentire l’apertura di 10 nuovi negozi in franchising”.
Ad oggi la rete conta sul lab store di Malè, all’interno del polo produttivo, sui negozi di Campiglio, Tonale e sulla prossima apertura di Peio. A questi si aggiungono il Bar Gelateria Tropical e Baita Ciocomiti, struttura sulle piste tra Madonna di Campiglio e Folgarida Marilleva, trasformata a partire dalla scorsa stagione estate in ristorante, dove accanto a piatti di alta qualità è possibile conoscere ed apprezzare i prodotti Ciocomiti.
Il segreto del successo del cioccolato delle Dolomiti sta proprio nella qualità.
“Fin dall’inizio abbiamo scelto con cura le migliori aree di produzione del cacao, dal Centro e Sud America, all’Africa per arrivare in Asia. Dai diversi paesi importiamo le fave di cioccolato che selezioniamo accuratamente, tostiamo e lavoriamo nei nostri laboratori di Malè”. Ma a rendere unico il cioccolato delle Dolomiti è la scelta di far maturare e affinare il cioccolato, una volta prodotto, in alta quota, nel cuore delle Dolomiti di Brenta. “L’altezza – aggiunge Matteo Fedrizzi – conferisce al prodotto una consistenza e un gusto del tutto particolare. Le montagne della val di Sole e di Madonna di Campiglio sono la nostra casa. Il personale è quasi per intero locale, così come la nostra produzione che, una volta importate le fave, è praticamente a chilometro zero”.
In origine l’affinamento avveniva al Rifugio Tuckett, nelle Dolomiti di Brenta, mentre ora il “caveau del cioccolato” è a Baita Ciocomiti, a 2mila metri di quota.
“La sostenibilità – aggiunge il Ceo – accompagna tutto il nostro ciclo del cioccolato. Stiamo lavorando su nuovi packaging e l’utilizzo di materiali rispettosi dell’ambiente, ma anche sulle proprietà alimentari dei nostri prodotti”.
Fra le specialità dell’azienda ci sono la Ciocomitica, crema di nocciole premiata con la medaglia d’argento agli International Chocolate Awards, e le Ciocomela dedicate a un’eccellenza del territorio, la mela trentina essiccata e ricoperta di cioccolato. Il catalogo Ciocomiti comprende le fave di cacao dell’Ecuador ricoperte con cioccolato cuvée 71%, la frutta ricoperta, i dragée, le praline Cubotto e poi tutte le linee speciali da ricorrenze e festività. Nel 2021 è stata aperta la linea dedicata al gelato e ha esordito il cioccolato macinato a pietra, prodotto lavorato internamente con materie prime di altissima qualità.
“Nel 2022 – conclude il Ceo Matteo Fedrizzi – investiremo oltre 500 mila euro in innovazione, che si aggiungono ai 400 mila dello scorso anno, con l’obiettivo di alzare ancor più la qualità dei nostri prodotti e fare della nostra azienda un’eccellenza. Le sfere di cioccolato sono il primo risultato dei nostri investimenti industria 4.0. Vogliamo rimanere un’azienda posizionata tra la grande pasticceria e l’artigianato di nuova generazione”.