PuntoIT n°111 Luglio-Agosto 2022

LUGL I O - AGOSTO 2022 / 65 L’unica anguria Igp in Europa è coltivata in Italia. Si tratta della Reggiana, un’eccellenza prodotta nella provincia di Reggio Emilia da quattordici aziende agricole riunite in Consorzio che coltivano questo frutto da generazioni. Eccellenti nel nostro Paese sono pure le angurie di Pistoia e Faenza, con polpa color rosso vivo e semi neri; la Romagnola, polpa rossa con semi gialli; il gigante di Fontarronco, che può superare anche i 15 kg, e l’anguria di Viadana, tipica della provincia di Mantova. Vera icona è la Gonnos di Sardegna. Citata già in alcuni documenti del XVIII secolo come prodotto tipico della regione, è oggi tutelata dal Ministero dell’Agricoltura come simbolo di agro-biodiversità. È una produzione locale con una storia e un’appartenenza collettiva, perché nata da un seme selezionato dalla comunità in simbiosi con il territorio. Un seme che è considerato un esempio per il recupero di altre vecchie varietà da salvaguardare per ottenere la crescita del patrimonio varietale del Paese. I caratteri che definiscono il valore di un’anguria, secondo gli esperti, sono il contenuto zuccherino, la pezzatura, la durata di conservazione, la resistenza alle malattie e al trasporto. Per garantire queste condizioni, spesso sono stati creati degli ibridi; tra questi spicca l’anguria gialla, un innesto creato in Giappone chiamato anche coco-ananas per il suo sapore simile a un mix di mango, ananas e fico d’india. In Basilicata, Sicilia e Lazio il cocomero giapponese ha trovato un ambiente favorevole per la coltivazione ed è possibile reperirlo nei mercatini locali durante i mesi estivi, da giugno ad agosto. FETTE DI COCOMERO VENIVANO DEPOSTE NELLE TOMBE DEI FARAONI COME MEZZO DI SOSTENTAMENTO PER LA VITA NELL’ALDILÀ Realizzazione di Beppo Tonon Rens D on Unsplash

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