PuntoIT n°117 Luglio.Agosto 2023

48 / LUGL I O - AGOSTO 2023 Un problema che ostacola i produttori è il fatto che la birra in Italia sia l’unica bevanda da pasto gravata da accise. La produzione italiana è sfavorita rispetto a quella estera che gode, come nel caso della Germania, di accise anche quattro volte inferiori. Il decreto Mille Proroghe 2023, a fronte delle richieste da parte di AssoBirra, Unionbirrai e Coldiretti, ha ripreso la norma che mitiga l’aumento delle accise a 2,97 euro, l’aliquota ridotta per i prodotti alcolici, in particolare per la birra. Il settore brassicolo è orientato verso la sostenibilità che si sostanzia nella riduzione dell’impatto di CO2, dei consumi idrici e del packaging; molte aziende del comparto hanno avviato programmi di azzeramento delle emissioni. La birra è uno dei prodotti alimentari di cui già si riesce a calcolare l’impronta di carbonio. Altra tendenza è la crescita della popolarità delle bevande low o no alcol; la birra analcolica è apprezzata soprattutto dalle donne. EXPORT IN AUMENTO I consumi di birra italiana sono in crescita nel Regno Unito (+48,2 per cento dell’export complessivo) e negli Stati Uniti (+9,1 per cento); in Francia e Paesi Bassi (+4,3 per cento ciascuno), Albania (+4,2 per cento) e Australia (2,7 per cento). È sempre più fondata la tendenza di considerare la birra come bevanda che possa perfettamente abbinarsi ai piatti dell’alta ristorazione e come importante ingrediente nella preparazione di pietanze. Infatti a sostegno dell’attuale pensiero appaiono nel Report gli autorevoli interventi della Federazione Italiana Cuochi e di JRE - Jeunes Restaurateurs. Del resto la produzione brassicola italiana è percepita all’estero un’eccellenza agroalimentare, come è dimostrato dal valore delle esportazioni. NEL 2022 L’INCIDENZA DEI COSTI DI MATERIE PRIME ED ENERGIA SUL VALORE DELLA PRODUZIONE È AUMENTATA PER I BIRRIFICI MEDIAMENTE DEL 50 PER CENTO Jon Parry on Unsplash Roberta keiko Kitahara Santana on unsplash

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