PuntoIT n°117 Luglio.Agosto 2023

LUGL I O - AGOSTO 2023 / 39 La tendenza a un maggior consumo di bevande a basso o nullo contenuto alcolico sta attraversando il mercato dei drink. E promette di condizionarlo per i prossimi anni. Un gin analcolico o una birra con pochi gradi di alcol è una richiesta sempre più frequente al bancone dei bar, come tra gli scaffali dei supermercati in Italia e non solo. Lo studio di Areté per la DG Agri della Commissione UE sul mercato delle bevande “low/no alcohol” getta uno sguardo allargato all’Europa e al mondo. Mentre il mercato delle birre analcoliche o a bassa gradazione è già piuttosto consolidato nella maggior parte degli Stati UE, quello degli altri prodotti “low/no alcohol” è solo agli inizi. Un mercato che Areté ha stimato per l’UE in circa 2,5 miliardi di litri e 7,5 miliardi di euro, in gran parte coperto dalla birra. La parte vino si attesta a 322 milioni di euro e quella dei distillati e liquori senza alcol a circa 168 milioni di euro. Tra i Paesi UE che trainano il mercato vi sono Francia, Spagna, Germania e Belgio, mentre fuori dall’UE i mercati vivaci sono soprattutto l’australiano e l’americano, con un valore stimato rispettivamente di circa 2 miliardi e 1 miliardo di euro. IN AVANTI VINI E DISTILLATI Se la birra è di gran lunga il prodotto più venduto, in alcuni Paesi sta aumentando anche il consumo di vini dealcolizzati e versioni a gradazione ridotta dei distillati più diffusi. Pur rappresentando ancora una nicchia, è notevole lo sviluppo rilevato negli ultimi anni per questa tipologia di prodotti. Secondo Enrica Gentile, Project Manager per il progetto UE di Areté, le attese per i prossimi anni sono di crescite complessive a due cifre, in particolare per vino e superalcolici. MENO ALCOL, MA CON GUSTO SEPPURE DI NICCHIA, IL MERCATO DELLE BEVANDE ANALCOLICHE E A BASSO TASSO ALCOLICO È IN CRESCITA IN ITALIA E IN EUROPA #BEREMODERATO Micheile Henderson on Unsplash

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