Made in Italy da bere
Secondo una ricerca le bevande analcoliche sono considerate simbolo del gusto italiano e sono consumate in maniera moderata rispetto all’Europa
Nonostante il collagene inserito nel le bibite sia la tendenza emersa all’ultima edizione di Cibus a Parma, cole, aranciate e tè restano saldamente in cima nelle preferenze di consumo di bevande in Italia. Spesso, infatti, una pizza tra amici, una festa tra bambini, una sosta al bar sono accompagnate da bicchieri di queste bibite, ma non solo.
Come emerso dalla ricerca “Bevande analcoliche: immagine, valore, tradizione e significato”, realizzata da Euromedia Research per Assobibe (Associazione Italiana Industria Bevande Analcoliche), gli italiani amano toniche, tè freddi, aperitivi analcolici, chinotti, gassose e le considerano parte integrante della tradizione nazionale. Non per nulla la frutta e gli agrumi impiegati sono per la metà italiani, indice di un legame stretto con il territorio.
SULL’ACCELERATORE DELL’INNOVAZIONE
In Italia il settore delle bevande analcoliche è basato sull’attività di un centinaio di stabilimenti tra multinazionali, piccole e medie imprese per un totale di 84mila addetti e 5 miliardi di euro di valore di mercato. Le esportazioni valgono 421 milioni di euro. Gli sforzi per innovare la produzione si sono concentrati sul calo del contenuto di zuccheri, sulla creazione di formati più piccoli e richiudibili e sull’inserimento di indicazioni nutrizionali semplificate in etichetta.
CHINOTTI E GASSOSE,
INSIEME, COPRONO LO STESSO
CONSENSO DELLE COLE
Gli italiani associano le bibite ai momenti di relax e convivialità, che li accompagna nella vita, in particolare d’estate come una piacevole pausa rinfrescante. Inoltre, le ritengono simboli del gusto italiano. Nonostante queste considerazioni sono però consumatori moderati. Il 22,4 per cento beve bibite solo una volta a settimana, il
13,6 per cento 3-4 volte al mese e il 24,6 per cento le consuma raramente, solamente in determinate occasioni.
RELAX E CONVIVIALITA
Alla domanda “Cosa rappresentano le bevande analcoliche?” il 25,9 per cento degli intervistati ha risposto un momento di pausa, una coccola; il 24,4 per cento un “simbolo” di festa e di socialità e il 16 per cento un ricordo d’infanzia. Più distaccate le altre risposte come un prodotto di cui limitare l’assunzione e una bevanda di consumo quotidiano. Gli italiani associano le bibite ai momenti di relax e convivialità, che li accompagna nella vita, in particolare d’estate come una piacevole pausa rinfrescante. Inoltre, le ritengono simboli del gusto italiano.
Nonostante queste considerazioni sono però consumatori moderati. Il 22,4 per cento beve bibite solo una volta a settimana, il 13,6 per cento 3-4 volte al mese e il 24,6 per cento le consuma raramente, solamente in determinate occasioni.
Nel nostro Paese non si bevono più di uno o due bicchieri, a conferma del dato che vede l’Italia all’ultimo posto in Europa per consumo di soft drink (meno di un terzo rispetto alla testa della classifica). Inoltre si tende a dare la preferenza a bevande “zero”, ossia senza zucchero, caffeina, teina che, secondo il 64,4 per cento degli intervistati, hanno contribuito a un consumo consapevole rispetto all’apporto calorico.