Tendenze

Contaminazioni creative

Una live performance ha presentato un singolare progetto

Alfabeto OBIC, parola che nel suo specchio riflette la parola CIBO, è il nome della mostra che si è tenuta dal 22 marzo al 24 aprile alla Galleria MICRO Arti Visive a Roma. L’inaugurazione è stata preceduta da una live performance che ha mostrato lo spirito e il funzionamento del progetto. Sono state presentate opere di Roberto Giacomucci, Giulio Marchetti e Mario Ricci, oltre a una serie di opere fotografiche della OBIC photo collection, di cui tre inedite realizzate appositamente per l’evento. La mostra e la performance erano curate da Anna Paola Lo Presti e Gianluca Marziani.

Gli organizzatori

Anna Paola Lo Presti è una food project manager con la passione del cibo e dell’arte; è affiancata dal critico e curatore di arti visive Gianluca Marziani che si è occupato della parte storico-critica del progetto e della selezione delle opere e degli artisti.

un’ulteriore mostra racconterà il sapore
e il gusto delle opere di Michelangelo,
Brunelleschi, Beato Angelico e Caravaggio

Ananas imbevuta
Ananas imbevuta

Dalle opere dei tre artisti Anna Paola Lo Presti ha tratto il codice OBIC, ovvero il codice gustativo, e lo ha utilizzato per realizzare le ricette; quest’ultime sono state poi trasformate in opera e immortalate con uno scatto fotografico. Le ricette erano la Parmigiana di Melanzana contemporanea senza l’uso della cottura per Giulio Marchetti, le Fettuccine di pasta ai due colori per Roberto Giacomucci e i Fiocchi di cioccolata per Mario Ricci.

Salmone in crosta di pane
OBIC è un processo di contaminazione
e sperimentazione tra arte e cibo, di relazione tra chef e artisti

Nel corso della live performance la Pastry Chef Giorgia Proia e lo Chef e Pasta Ambassador Luciano Monosilio hanno interpretato il gusto delle opere presenti nella mostra e hanno realizzato le ricette dedicate. Un grande tavolo di quindici metri è stato allestito per dare riverbero alle peculiarità sensoriali delle opere; il pubblico che
ha preso parte alla performance, dopo aver osservato e ammirato i capolavorii, ha potuto gustarne il sapore.

Concetto base

“Rendere visibile l’anima dell’opera e gustarla, perché mai fatto prima, è il concept di OBIC. Catturare l’anima, anche connaturata nella forma e nei colori che la compongono, e renderla tangibile attraverso lo scatto fotografico, è il compimento del progetto” ha dichiarato Anna Paola Lo Presti.

Precursore del progetto è stato il volume illustrato dal titolo “OBIC. L’idea o visione del cibo prendendo sul serio l’anima”, a cura di Anna Paola Lo Presti. La curatrice ha trasformato il pensiero degli artisti in una pietanza e ha firmato le ricette e le composizioni del cibo in forma scultorea. Gianluca Marziani ha seguito i contenuti storici del libro e la scelta degli artisti. Dalla congiunzione tra opera e ricetta è scaturito lo scatto fotografico entrato a far parte della OBIC photo collection.

Il marzapane
“l’opera d’arte penetra lo spettatore attraverso molti codici sensoriali e lo fa anche attraverso il gusto e l’impronta olfattiva che la compongono” Anna Paola Lo Presti

Per rinforzare il concetto della relazione tra arte e cibo è stato sottolineato come tradizionalmente, e in particolare nel passato, i pittori componessero i loro colori a tempera e olio utilizzando molte sostanze organiche. Ad esempio, Giotto aveva utilizzato una vernice a base di bianco dell’uovo nei contorni delle figure.

La mostra sostiene l’organizzazione Save the Children. Il venti per cento dei ricavi delle vendite dei quadri esposti nonché delle opere in versione NFT presenti nel libro OBIC è destinato ai progetti per l’infanzia, in Italia e nel mondo, legati alla sicurezza alimentare e alla sana e corretta alimentazione..

A cura di Samanta Alessi

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