
“GO! Borderless” è il claim di Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della cultura 2025. Due parole per sintetizzare efficacemente l’unicità e la peculiarità del progetto che sta facendo vivere un anno straordinario a questi territori e a chi li visita. Per la prima volta una sola Capitale europea della cultura è rappresentata da due città di due Stati diversi e questo per merito della collaborazione transfrontaliera che ha sostenuto il dossier di candidatura e l’organizzazione dell’evento. Un esempio virtuoso che, dal superamento delle concezioni di confini e nazionalità, ha trovato nelle differenze e nella mutua collaborazione il suo valore aggiunto.

UN MURO NEL PASSATO
Una volta separate, Nova Gorica e Gorizia oggi sono unite dalla cultura. La storia risale al secondo dopoguerra, quando nel 1947 Gorizia, a seguito del Trattato di Parigi, fu divisa in due da un muro. Da una parte una città millenaria, dall’altra una città che viene costruita nell’immediato dalla Jugoslavia. Con l’ingresso della Slovenia nell’Unione europea nel 2004 viene abbattuto il tratto di muro che attraversava piazza della Transalpina e con l’adesione al Trattato di Schengen nel 2007 il confine viene eliminato del tutto.
Il fitto calendario degli eventi alterna ricordi del passato all’attualità e all’intrattenimento. Il Sentiero della Pace, dedicato ai campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale, ed Epic, mostra permanente con testimonianze degli abitanti dell’area transfrontaliera del goriziano, si mescolano alla docu-fiction Dodecalogia sui legami di Nova Gorica con altre città. Spettacoli di danza moderna si susseguono a concerti di cantanti, come Sting e Robbie Williams, e di musicisti come il pianista Alexander Gadjiev. Il frutteto di Kojsko ospita il progetto botanicoartistico “Atlante dei frutteti”.
Fra gli eventi di spicco vi è il festival Gusti di Frontiera che quest’anno diventa Gusti senza Frontiera. In programma dal 26 al 28 settembre, la kermesse enogastronomica si allarga a Nova Gorica. Un centinaio di stand disegneranno un “mappamondo di sapori, profumi e colori”, mentre showcooking, incontri con chef, scrittori e
spettacoli di musica e balli tipici movimenteranno le giornate mescolando assaggi di prodotti e divertimento.

TERRITORIO VOCATO
Anche il vino ha avuto e continua ad avere un ruolo rilevante nella storia di queste terre e delle relazioni fra le popolazioni. Il Collio goriziano e quello sloveno rappresentano uno dei territori a più alta vocazione vitivinicola. Il magnifico panorama dei vigneti e gli eccellenti vini, soprattutto bianchi, sono sempre più apprezzati. Iniziative come il “Treno del vino – Valle del Vipacco”, “Le Giornate delle Cantine Aperte”, i “Vini dell’Amicizia e della Pace” contribuiranno a diffondere ulteriormente la loro popolarità.
A cura di Margherita Treves