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La CGIA di Mestre pubblica l’ultima analisi sul comparto del gelato realizzata appositamente per la Mig 2022

Il comparto del gelato Made in Italy si dà appuntamento a Longarone per la 62° edizione della Mig 2022 – Mostra Internazionale del Gelato Artigianale, occasione in cui dal 27 al 30 novembre si incontreranno i professionisti del settore.

Il gelato è sicuramente uno dei prodotti più apprezzati della gastronomia del Bel Paese, a simboleggiare la tradizione e il gusto del Made in Italy, ma è anche, secondo l’ultima indagine della CGIA di Mestre, un comparto che produce circa 2 miliardi di euro l’anno e muove oltre 70mila posti di lavoro.

Roberto Padrin, presidente della provincia di Belluno e sindaco di Longarone, sottolinea quanto la MIG si confermi capitale del gelato artigianale grazie all’intuizione degli storici gelatieri zoldani e cadorini che, nel corso del tempo, lo hanno reso l’elemento trainante e identificativo del territorio, oltre che uno dei simboli del Made in Italy.

Si aggiunge Michele Dal Farra, il nuovo presidente di Longarone Fiere Dolomiti, che evidenzia quanto la MIG rappresenti per la Fiera e per il territorio un biglietto da visita internazionale di forte impatto e un’opportunità di crescita e innovazione per tutte le imprese che vi partecipano grazie agli scambi e alle sinergie che si creano tra espositori e gelatieri.

Lo studio della CGIA di Mestre ha analizzato complessivamente il comparto del gelato, all’interno del quale l’artigianato occupa oltre i tre quarti delle sedi d’impresa e la metà degli addetti. L’intero comparto, individuato dai codici Ateco insieme alle pasticcerie, conta al 30 settembre 2022 18.885 sedi di impresa attive per un totale di 25.528 localizzazioni e 76.778 addetti. Si tratta di un comparto in crescita costante dal 2014, con un aumento delle localizzazioni che ha conosciuto una sosta solo nel 2020, l’anno fortemente segnato dalla pandemia CoVid.. Tuttavia si è registrata una crescita nel biennio 2021-2022 che ha ristabilito i precedenti flussi.

Il mondo artigiano (inserito per la gran parte nei Codici Ateco 56.10.3 “Gelaterie e pasticcerie” e 56.10.41 “Gelaterie e pasticcerie ambulanti”) viene stimato nel report CGIA in 15.719 imprese, per un totale di oltre 21mila punti vendita, circa 62 mila addetti interessati e 30mila unità di lavoro sostenute dai ricavi del gelato artigianale. Un mondo che si muove e lavora dietro a coni e coppette e in grado di muovere circa 2 miliardi di euro l’anno. Secondo le stime della CGIA, il fatturato del comparto del gelato si aggira sui 2,1 miliardi, di cui poco meno della metà ascrivibili al solo settore artigianale. Il consumo di gelato da parte dei residenti è di circa 1,7 miliardi di euro. Il segretario della CGIA di Mestre Renato Mason dichiara che il settore della gelateria continua ad assicurare occupazione e a produrre ricchezza nonostante le svariate difficoltà ordinarie, come il peso della burocrazie e il livello della pressione fiscale, e straordinarie, come il lockdown, la crisi energetica e l’aumento dei tassi di interesse.

A livello territoriale, i laboratori di produzione artigianale del gelato sono concentrati soprattutto in Lombardia (2.120 sedi di impresa), Sicilia (1.610), Campania (1.564), Lazio (1.453), Veneto (1.305) ed Emilia Romagna (1.235). La densità delle sedi attive mette in cima alla classifica le province siciliane, le località marittime di Calabria, Toscana e Liguria, ma anche le province venete, in particolare Venezia (37 sedi ogni 100mila abitanti) e Belluno (38 sedi ogni 100mila abitanti).

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